Volete scommettere sul prossimo presidente degli Stati Uniti d'America e magari guadagnarci anche qualche soldino? Segnatevi questo nome: Joe Biden ma, soprattutto, riguardate attentamente, forse per l’ennesima volta, un cult del cinema fantastico che ha incantato e continua ad incantare generazioni di giovani: Ritorno al Futuro.
Chi è che, almeno una volta, non ha sognato di poter domare lo scorrere del tempo disponendo di una macchina in grado di scorrazzare tra le varie epoche temporali come faceva il giovane Marty McFly?
Ma cosa c’entrano i viaggi nel tempo e la pellicola di Ritorno al Futuro con le elezioni dei Presidenti U.S.A.?
Andiamo con ordine.
Nel primo capitolo della serie interpretata da Micheal J.Fox, il giovane Doc Brown del 1955 rivolge una domanda molto importante a Marty quando, travolto da un iniziale, comprensibile scetticismo, non crede a ciò che il ragazzo racconta riguardo la sua provenienza temporale.
“Allora dimmi, ragazzo del futuro, chi è il Presidente degli Stati Uniti nel 1985?”
“Ronald Reagan!” risponde Marty d’istinto.
E dopo di lui chi sarà?
Biff Tannen, il personaggio interpretato da Thomas F.Wilson, è un bullo di periferia, mediocre e violento, che vince una fortuna alle scommesse sportive dopo essere entrato in possesso di un almanacco proveniente dal futuro e contenente tutti i risultati. Nella sua versione ricca e potente, Biff è la rappresentazione dell’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump, non v’è dubbio.
Lo stesso Robert Zemeckis, durante un’intervista, ha dichiarato che il personaggio di Biff Tannen è liberamente ispirato al magnate newyorkese. Peccato che nel 1985, anno di produzione del film, Donald Trump non avesse l’aspetto che ha oggi e con cui viene rappresentato l’adulto, facoltoso e spavaldo Biff.
Le elezioni dei presidenti USA sono così a lungo termine pilotate o qualcuno ha dato una sbirciatina fugace al futuro?
Nel suo strambo percorso nel 1955 Marty Mc Fly incontra un altro personaggio molto significativo che quasi passa inosservato agli occhi di molti.
Al Café di Lou Carruthers, dove avviene il primo incontro tra Marty e il padre George McFly, lavora un giovane dalla pelle scura che, superando con fatica le sue umili origini, farà carriera in politica e diventerà, nel 1985, il primo cittadino di Hill Valley. Primo cittadino della società americana, primo nero alla guida della Casa Bianca.
Goldie Wilson è la rappresentazione passata in sordina del presidente Barack Obama, che nel 1985 era un comune giovanotto di ventiquattro anni appena laureato.
George Mc Fly è un ragazzo timido e impacciato che, a causa di una minima e fortuita interferenza del figlio nella sua linea temporale, rischia di veder saltare il suo intero destino familiare e sentimentale.
La somiglianza fisica con il 41° presidente degli Stati Uniti d’America, George H. W. Bush, che sarebbe stato eletto quattro anni dopo, è evidente e, naturalmente, il nome attribuito al personaggio è un messaggio chiaro e lampante.
Non solo.
A seguito di alcuni eventi non previsti in quella linea temporale, George acquista sicurezza in sé stesso e, da timido e impacciato diventa forte e audace, modificando addirittura il suo aspetto fisico e il modo di porsi con gli altri.
Due personalità: due George, H.W.Bush e W.Bush.
Fin qui il passato, ora guardiamo al futuro.
Lo zio Joey è sicuramente il personaggio più misterioso della trilogia.
Chi rappresenta? Perchè non compare da adulto? Qual è il significato del suo personaggio ai fini della storia?
Joey Baines è il fratello minore di Loraine e lo incontriamo solo una volta, da bambino, nel suo box di giochi, quando Marty viene catapultato nel 1955 e si ritrova a casa della sua futura madre.
Joey è un bel bambino biondo che da adulto intraprenderà una non meglio specificata strada criminale e a cui Marty consiglia ironicamente di abituarsi alle sbarre del box, consapevole del futuro che lo attende.
Lo zio Joey, che non ha ottenuto la libertà condizionata, lascia la sorella maggiore Loraine amareggiata e delusa più di tutti. La singolare torta su cui è rappresentato un uccello che vola via dalla gabbia e su cui campeggia la scritta rossa "UNCLE JOEY" dovranno mangiarla da soli.
Veniamo ora a Joe Biden.
Democratico, 47° vicepresidente degli Stati Uniti durante il mandato Obama, candidato alle prossime presidenziali USA 2020, Joe è meglio conosciuto nella società americana con un appellativo che a ripeterlo fa venire quasi la pelle d'oca: “UNCLE JOE”.
Questo nomignolo, attribuito a Joe perché rinomato per la sua elevata saggezza ed il suo innegabile equilibrio, oggi pare abbia assunto connotati diversi.
Sembra, infatti, che lo zio Joe Biden si trovi immischiato in faccende poco chiare relative alla sfera sessuale, che per ora si limitano ad accuse di superficiali contatti indesiderati da parte di alcune donne.
Nell’era di #metoo c’è da tenersi in guardia.
Forse gli sceneggiatori di Back To The Future nel 1985 hanno avuto notizia di uno zio Joe finito dietro le sbarre? Non hanno visto il suo volto per cui non hanno potuto dargli una rappresentazione fisica nel film, ma udito soltanto il suo appellativo?
Poco importa, adesso resta solo da scommettere.
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