La Gaiola
Nel cuore trepidante di Posillipo, in mezzo al mare cristallino della Baia di Trentaremi, svettano due scogli collegati da un arco sottile che pare disegnare la porta verso l’infinito, l’unico passaggio che, agevolato dal mare, può condurre a un orizzonte incomprensibile.
Su uno di questi isolotti, che si racconta fosse stato un tempo collegato alla terraferma e da essa artificiosamente separato, e che oggi fa parte del Parco Sommerso di Gaiola, sorge una villa dalla posizione incantevole, privilegiata, unica al mondo, eppure inspiegabilmente abbandonata.
Come pelle arsa dal sole, l’intonaco sbiadisce a chiazze sulla sua cute esposta all’impietosa salsedine e le sue finestre, prive di vetri, pulsano di intensa oscurità, come se all’interno di quelle quattro mura fosse celata l’immensità dell’infinito.
“L’isola maledetta” la chiamano tutti, ma non è l’isola in sé a far paura, quanto piuttosto la costruzione infausta che su di essa fu erta.
Ogni proprietario della dimora, nel succedersi di oltre cento anni, ha patito sventure che sono culminate in morti sospette, suicidi, annegamenti in mare.
Così vicina alla terraferma da sembrare tendere ad essa le braccia, l’isola della Gaiola ha conquistato così la sua ignobile fama. E che sia stato Virgilio, quando ivi realizzò una suggestiva scuola di magia esoterica, ad incatenare questa terra ad un tragico destino, infettando il mare con le sue pozioni funeste, non è dato sapere. Resta quell’impalcatura arida di cemento nel mezzo della natura selvaggia. Lo sguardo arrabbiato e ostile diretto alla costa. Alla ricerca di un nemico su cui sfogare i torti subiti, oppure un alleato che plachi la sua rabbia ridonandole gli antichi fasti e con essi il potere scemato.
![L'isola della Gaiola, l'isola maledetta che è oggetto di molte leggende oscure.](https://static.wixstatic.com/media/ab6b2e_d7218920ecee465c9fb7871a3587d91d~mv2.jpg/v1/fill/w_488,h_274,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/ab6b2e_d7218920ecee465c9fb7871a3587d91d~mv2.jpg)